Sussurrano all’orecchio dei cani

Al di fuori della sfera pubblica e delle attività strutturate, i nostri San Bernardo vivono in branco e rispettano rigorosamente le leggi canine. I nostri custodi hanno trovato una nuova e originale attività per mantenere e consolidare il loro legame : praticano con loro la dog dance.

Émilie & Djune, Cécile & Abby, Déborah & Jazz. Foto : Andrea Zollinger

La Fondation Barry ospita un allevamento di una trentina di cani San Bernardo. I dieci che trascorrono la giornata a Barryland con il pubblico lasciano il museo alle ore 18 per tornare al canile. È un po’ come tornare a casa dal resto del branco che aveva partecipato ad altre attività per conto proprio. Divisi nei loro rispettivi box e dopo un buon pasto, si preparano per la notte. I guardiani fanno un ultimo giro intorno alle 18:30, controllano che tutto sia a posto e poi se ne vanno. Delle telecamere, strategicamente posizionate, consentono naturalmente di sorvegliarli a distanza. Quando scende la sera, il canile sprofonda a poco a poco nell’oscurità. L’allegra frenesia della giornata cede il posto al riposo e ai sospiri di stanchezza.

La vita al canile

Al calare della notte, alcuni cani amano rannicchiarsi, accoccolati l’uno accanto all’altro. Vengono suddivisi in modo da favorire tra loro un’intesa forte e serena. « Ad esempio, preferiamo affiancare ai giovani ancora molto vivaci delle femmine dal carattere esemplare e pazienti come Syrah, Rangoon, Replay o Roxy, giusto per citarne alcune », spiega Alexandra Piatti, guardiana alla fondazione. Per raggiungere questo equilibrio è necessario studiare attentamente come si comportano tra di loro, anche in assenza dell’uomo.

Déborah invita Jazz a fare un inchino. Foto : Andrea Zollinger

Al mattino, finalmente, l’alba fa capolino… la luce del giorno si fa strada nel canile e con essa alle 7:30 arrivano anche i custodi. Un rigido calendario ne garantisce la presenza tutto l’anno e tutti i giorni. Alcuni cani ancora un po’ intorpiditi si stiracchiano, mentre altri li accolgono con entusiasmo prima di affrontare il nuovo giorno con energia e determinazione. Alle 08:00 alcuni San Bernardo partono per Barryland (il gruppo varia regolarmente) dove riceveranno la colazione, mentre altri praticheranno delle attività più tardi, nel corso della giornata. Per ora non c’è bisogno di andare a caccia del pasto, chi resta al canile è già attratto dal magico tintinnio delle ciotole proveniente da un’altra stanza e la manipolazione delle crocchette fa venire loro l’acquolina in bocca. Intorno alle 8:30 la prima colazione è servita per tutti.

Al canile si comincia bene la giornata! Dato che durante il giorno sono sotto stretta sorveglianza, questo è il momento propizio per i guardiani per creare delle interessanti formazioni di cani nei parchi all’esterno, in modo che ognuno abbia la possibilità di confrontarsi con gli altri in dinamiche diverse. È qui che il nostro branco vive momenti speciali. I cani si ritrovano insieme nelle aree recintate, condividono uno spazio comune dove hanno imparato a interagire tra loro. La gerarchia e le dinamiche di gruppo si manifestano spontaneamente. I capi si impongono in modo del tutto naturale, assicurando che regni l’ordine.

E in tutto questo gli umani che ruolo hanno ?

I nostri cani hanno imparato a trovare il proprio posto all’interno del branco. La vita comunitaria rappresenta per loro un ambiente rassicurante e tranquillo in cui crescere e svilupparsi. Sin dalla più tenera età i nostri cuccioli hanno come riferimento i loro simili e crescono in questa prospettiva. Si tratta dunque di un esercizio in più per loro, apprendere come relazionarsi agli esseri umani senza lasciare il branco. Un cane che vive solo in una famiglia ha lasciato il suo branco canino e non deve gestire questa doppia esigenza. « Selezioniamo i nostri San Bernardo non solo secondo lo standard di razza bensì anche in considerazione della loro indole forte e salda », spiega Manuel Gaillard, responsabile dell’allevamento, sempre attento al benessere dei cani. Se con il tempo e l’età manifestano il bisogno di ritirarsi dal branco del canile, allora vengono inseriti all’interno di una famiglia amorevole.

Dog dance

Per rafforzare il rapporto di fiducia tra i Barry e i loro guardiani, ogni giorno si organizzano vari giochi ed esercizi. La ricerca di oggetti, la mobility e ora anche la dog dance sono tra queste attività. Si tratta di uno sport cinofilo proveniente dall’Inghilterra e che può essere paragonato all’obbedienza ritmica. Lo scopo è che il cane e il suo conduttore umano eseguano insieme una coreografia originale in sintonia con la musica. Il team deve essere in grado di comunicare in modo discreto e armonioso. Il San Bernardo girerà su sé stesso, indietreggerà, appoggerà la zampa su una gamba, farà l’inchino e altre figure ancora a ritmo di musica. Allena così non solo il suo fisico ma stimola anche la sua mente. « Naturalmente facciamo eseguire loro solo esercizi adatti alla razza », sottolinea Manuel Gaillard.

Cécile Loye, guardiana presso la Fondation Barry, è autodidatta in questa disciplina sportiva, che pratica dal 2009, e l’ha fatta conoscere a parecchi suoi colleghi. Questo sport non solo rafforza la loro complicità con i cani, ma sono anche felici di esibirsi durante i nostri eventi pubblici, come agli aperitivi per i donatori. È sempre un’attrazione molto apprezzata. Per questo la fondazione ha di recente sostenuto corsi di formazione per i guardiani presso il centro Dogdance Suisse Romande a Leytron.

News

Un parco unico al mondo

Alla periferia della città di Martigny vedrà presto la luce un nuovo edificio che, come per magia, apparirà nel giro di pochi mesi. Ben ancorato alla realtà, avrà la sua dose di meraviglie poiché sarà interamente dedicato ai cani San Bernardo, alla loro storia, alle loro leggende e a ogni aspetto della loro vita presente. All’interno di un complesso dall’aspetto futurista a forma di impronta di zampa di cane, un meraviglioso mondo canino sarà a «portata di artiglio» del pubblico dall’estate del 2025 e l’esperienza si estenderà all’esterno in tutto il parco tematico Barryland !

Un parco unico al mondo

Baltic du Grand St. Bernard ha dato alla luce 9 cuccioli

Hanno un pelo morbido e sono nati il 19 gennaio. Baltic du Grand St. Bernard, figlia del campione mondiale V'Barry du Grand St. Bernard, ha dato alla luce 9 cuccioli: 5 maschi e 4 femmine. Si tratta della sua seconda cucciolata, questa volta generata da Eda Iwan Zarewitsch od Hodousické Louky, un maschio a pelo lungo. I primi nomi di queste adorabili palle di pelo inizieranno con la lettera "S", ma non sapremo prima di un mese se il loro pelo è corto o lungo. I cuccioli saranno a Barryland per 4 settimane all'inizio di marzo, ma possono già essere visti online.

Baltic du Grand St. Bernard ha dato alla luce 9 cuccioli

Pronti per l’inverno

Si dice che per gustare meglio la primavera ci sia bisogno dell’inverno… beh, ora ci siamo. Vento freddo, pioggia e gelo accompagnano i nostri cani ogni giorno. Per loro la magia di questa stagione è sinonimo di passeggiate tonificanti, ma anche serate al calduccio. Originari delle Alpi svizzere, i San Bernardo sono naturalmente ben preparati per l’inverno : un fisico robusto, zampe larghe e pelo folto sono l’attrezzatura ideale per affrontare qualsiasi condizione atmosferica.

Pronti per l’inverno

Manca loro solo la parola

Chi non ha sognato di « parlare canese » ? Comprendere il San Bernardo e sapere cosa vuole o non vuole può rivelarsi molto pratico nella vita di tutti i giorni. Ci sono alcuni segnali chiari e che non lasciano ombra di dubbio. Ecco alcuni punti descritti da esperti* che aiutano a decifrare i nostri cani dall’aspetto così tranquillo e disinvolto. Poiché usano tutto il loro corpo per « parlarci », a noi umani ma anche ai loro simili, dobbiamo fare appello a tutti i nostri sensi, soprattutto l’osservazione e l’udito. A volte i segnali sono quasi impercettibili. Pensateci la prossima volta che visiterete Barryland!

Manca loro solo la parola

Barry dimostra il suo valore anche nell’impegno sociale

Qualche decina di anni fa i San Bernardo hanno ceduto il loro impiego come cani da salvataggio in caso di valanghe a razze di cani più piccoli. In cambio, gli è stato dato in ambito sociale un nuovo lavoro al servizio delle persone. Grazie alle nostre generose donatrici e ai nostri generosi donatori, dal 2007 questo nuovo impiego viene curato e man mano ampliato presso la Fondation Barry.

Barry dimostra il suo valore anche nell’impegno sociale

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